Cooperazione e sviluppo

Gli obiettivi generali della cooperazione allo sviluppo e i principi guida a cui essa si ispira sono in primo luogo quelli fissati nel quadro di accordi e decisioni assunte a livello internazionale e comunitario.

L'Agenda 2030, adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel settembre 2015, contiene un appello a lavorare in partenariato e a intensificare gli sforzi per condividere la prosperità, garantire la sicurezza alimentare, assicurare la pace e guarire il nostro pianeta a beneficio di questa e delle future generazioni. I 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile mirano, entro il 2030, a sradicare la povertà estrema in tutto il mondo e a dimezzare la percentuale di uomini, donne e bambini che vivono in povertà; favorire assetti politici volti a sostenere maggiori investimenti nelle azioni di lotta alla povertà; porre fine a tutte le forme di malnutrizione; raddoppiare la produttività agricola e il reddito dei produttori di cibo su piccola scala; ridurre il tasso di mortalità materna globale a meno di 70 casi ogni 100 mille nati vivi; porre fine alle morti evitabili di neonati e bambini sotto i cinque anni di età; porre fine alle epidemie di Aids, tubercolosi, malaria; ridurre di un terzo la mortalità prematura causata da malattie non trasmissibili.

Tra gli altri obiettivi affermati dalla nuova Agenda, il riconoscimento di un’educazione inclusiva e paritaria per tutti; il pieno raggiungimento della parità di genere ed il sostegno al ruolo delle donne (empowerment femminile); l’accesso all’energia sostenibile; il sostegno alle infrastrutture e all’innovazione; la promozione di modelli di consumo e di produzione sostenibili; l’adozione di misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e la promozione di un uso sostenibile degli oceani, dei mari e delle risorse marine; il contrasto alla desertificazione, al degrado dei suoli e alla perdita della biodiversità; la promozione di società giuste, pacifiche e inclusive; il sostegno ad un rinnovato partenariato per lo sviluppo.

Nel definire iniziative e Paesi in cui intervenire, la Cooperazione italiana tiene conto di linee guida e impegni concordati nel più ampio contesto internazionale. L’Accordo di Cotonou sul partenariato con i Pvs, siglato tra l’Unione Europea e i Paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (Acp) nel 2000, definisce i principi guida a cui i Paesi membri dell’Ue si devono attenere nella realizzazione delle iniziative di cooperazione.

In termini di priorità le iniziative sono focalizzare su tre aree geografiche: Mediterraneo e Medio Oriente, Africa orientale, Sahel occidentale. Un'attenzione importante è rivolta ad Afghanistan, Pakistan e Myanmar in Asia, e a Bolivia, Cuba, El Salvador in America Latina. Le priorità settoriali sono: sviluppo umano (salute ed educazione di base); diritti e partecipazione ai processi decisionali (con particolare attenzione alle questioni di genere, alla tutela dei minori e alla disabilità); sviluppo rurale e agricoltura sostenibile; sostegno alla crescita del settore privato nei Paesi partner.

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